Analisi ormonali in fertilità
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Il concetto di fertilità fa riferimento alla capacità che qualsiasi essere vivente ha per riprodursi e dar vita alla sua discendenza. Per questo, si richiede normalità tanto anatomica quanto funzionale dell’apparato genitale maschile e femminile.
Diciamo che esiste infertilità quando, dopo un anno di relazioni sessuali regolari e senza protezione anti contraccettiva, la coppia non raggiunge una gravidanza evolutiva. In questo momento, e dopo la visita con un ginecologo specializzato iin medicina riproduttiva, la coppia si sottopone ad una serie di esami per determinare la possibile causa che possa spiegare qusta difficoltà a concepire.
Come influiscono gli ormoni nella fertilità della donna?
Tanto per l’uomo come per la donna esiste un controllo ormonale della fertilità.
Questi ormoni si liberano al flusso sanguigno ed hanno un ruolo fondamentale nella riproduzione umana; di modo che qualsiasi alterazione nella quantità o ne momento esatto in cui si devono normalmente segregare, potrebbe spiegare il motivo della loro infertilità.
Lo studio ormonale nella donna, insieme all’ecografia, ha come obiettivo la valutazione della riserva ovarica. Questo studio si deve realizzare in condizioni basali, ciò vuol dire tra ili 3º e 5º giorno delle mestruazioni. Le determinazioni ormonali generali che si realizzano sono le seguenti:
- FSH (ormone follicolostimolante): nella donna attua sui follicoli dell’ovaio stimolando il suo reclutamento e crescita e iniziando la secrezione dell’ormone sessuale femminile, l’estradiolo.
- LH (ormone luteinizzante): controlla la maturazione dei follicoli, l’ovulazione, l’iniziazione del corpo luteo e la secrezione del progesterone.
- Estradiolo: per la maggior parte è prodotto dall’ovaio, più esattamente dalle cellule di granulosa degli ovociti.
In che consistono le alterazioni ormonali femminili?
Quando si ottengono livelli di FSH e/o estradiolo troppo alti, si deve sospettare che esiste una bassa riserva ovarica, per cui le possibilità di una gravidanza naturale sono minori. Tale dubbio dev’essere sempre risolto e/o confermato da un’ecografia durante la quale si realizzerà il conteggio dei follicoli antrali.
In base aal criterio medico e a seconda del caso di ogni paziente, è possibile anche richiedere determinazione di ormoni come il progesterone, il testosterone e la prolattina, cui alterazioni sono anch’esse originarie di difficoltà per la gravidanza naturale.
Cos’è l’ormone antimulleriano?
È importante specificare che la classica analisi ormonale ha i suoi limiti dato che vi possono essere variazioni da un ciclo mestruale all’altro. Per questo motivo, negli ultimi anni è andato diminuendo l’uso dell’analisi ormonale, a favore della determinazione dell’ormone antimulleriano (AMH). Tale ormone è prodotto dai follicoli antrali e preantrali dell’ovaio ed ha il vantaggio che i suoi livelli sono stabili durante tutto il ciclo mestruale. Così come si è detto in precedenza, si deve realizzare un’ecografia basale per poter valorare in congiunto tanto l’ecografia quanto i valori dell’AMH da parte del ginecologo
Come influiscono gli ormoni nella fertilità maschile?
Per quanto riguarda l’uomo, il primo studio da realizzare è l’analisi del liquido seminale e, per quei casi in cui esiste un’alterazione molto severa nel numero degli spermatozoi (criptozoospermia)o, in assenza totale degli stessi (azoospermia), può essere indicato lo studio ormonale del paziente. In generale, le determinazioni ormonali da realizzare sono le seguenti:
- FSH: nell’uomo stimola la produzione di spermatozoi.
- LH: favorisce la secrezione di androgeni, principalmente testosterone.
- Testosterone: è il principale ormone sessuale maschile ed è prodotto dalle cellule di Leydig del testicolo.
In che consistono le alterazioni ormonali maschili?
Livelli bassi di questi ormoni potrebbero giustificare la bassa qualità seminale di modo che l’uomo potrebbe eventualmente iniziare una terapia farmacologica se lo specialista lo ritiene conveniente.